LA SECTIO AUREA NELLA CHIESA E NELLA CANTORIA
DI S. ANDREA IN RIVA (TREVISO)

(frammento tratto dall’ articolo"Giordano Riccati a S. Andrea- architettura e musica nel settecento trevigiano" del dott. Andrea Bellieni , pubblicato nel libretto dei programmi del X° Festival organistico di Treviso settembre/ottobre 1998 e disponibile presso la segreteria del Festival )

 

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… Cantoria e Organo

il loro insieme è così bene inserito nell’ordito architettonico della contro-facciata da renderne obbligata la concezione contemporanea ed unitaria. Stranamente storici e scrittori hanno finora totalmente ignorato questo complesso di grande bellezza, forse ritenendolo opera recente, fuorviati da una posteriore data dipinta sull’organo e riferibile soltanto ad un restauro dello strumento.

La cantoria segue una sapiente linea a flessi ripetuti di chiara matrice barocca. Ad n misurato gusto rococò partecipano le deliziose decorazioni intagliate e dorate, di livello qualitativo particolarmente alto, con rameggi accoglienti, putti suonatori, fronde e strumenti risalgono anche sulla cassa della cantoria. (….)

Considerazioni sul rapporto tra architettura e musica, materializzato nelle misure dell’edificio stesso e nell’inserimento dello strumento musicale nella propria architettura .

Il Riccati, fu tra i principali animatori della Schola Riccatiana, circolo di intellettuali, sorto fra Treviso e Castelfranco attorno alla figura del conte Jacopo, suo padre , grande matematico, dove nobili "dilettanti"erano accomunati ad alcuni tra le migliori menti venete di allora. Qui, in stretto contatto con l’ambito universitario padovano, si perseguì l’ideale illuministico di sintesi tra scienza ed arte, segnando per la cultura veneta, uno dei momenti di più ampia apertura europea.

Centrale, ne dibattito di quel cenacolo, fu il tentativo di ritrovare le smarrite leggi dei rapporti armonici, che si ritenevano note agli antichi e che già erano state oggetto di ricerca e sperimentazione per gli artisti del Rinascimento, in primis Palladio.

Seguendo un filone di pensiero ispirato alla filosofia greca classica e ricollegandosi a teorizzazioni francesi, si ricercarono quelle leggi di armonia assoluta ed universale, di natura fisico-matematica, che hanno concreta espressione nelle progressioni armoniche musicali: (ottava, quinta , quarta,terza maggiore e minore). Esse sono perfettamente applicabili all’architettura, passando per la geometria, poiché, "le stesse consonanze che dilettano l’orecchio, dilettano anche la visione". Emblematiche le discussioni intorno alla vagheggiata "media armonica proporzionale" e sulla paternità della sua scoperta, contesa tra il nostro e Francesco Maria Preti.

L’analisi algebrica e l’acustica nel campo della scienza, architettura e la musica in quello dell’arte, giunsero allora ad una sintesi unitaria, attuata nella figura dell’architetto-scienziato-musicista.

Giordano fu uno di questi sapienti enciclopedici. I suoi interessi musicali appaiono rilevantissimi se consideriamo che, congiuntamente alla pratica architettonica, compose musica e pubblicò scritti in pura chiave scientifica sulle vibrazioni delle corde, sul temperamento degli strumenti musicali, sulle leggi del contrappunto. Su tali argomenti intrattenne fitte relazioni epistolari con i maggiori teorici musicali del momento: Tartini, Vallotti, Sacchi e J.P: Rameau.

A S. Andrea, dove aleggia questa eccezionale figura di illuminista nostrano, mi sembra di poter rilevare questo: L'edificio, in tutte le sue parti, anche di dettaglio, è costruito con misure derivate dalla sezione aurea, il canone di proporzione più diffuso dal Rinascimento in poi, punto d’avvio per le ricerche del circolo trevigiano. Tale rigorosa serie di grandezze governa anche il complesso di cantoria e cassa armonica , questa alta esattamente quanto l’ordine maggiore della chiesa e ne fissa i rapporti con l’architettura retrostante e circostante.

Inoltre, verificando sullo schema grafico, difficilmente è un caso che l’anima delle canne di prospetto sia collocata proprio all’altezza del punto infinito della spirale aurea.

Questo misterioso, quasi esoterico insieme di matematica applicata alla geometria, materializzato simultaneamente in uno strumento musicale e nell’architettura dell’edificio che lo accoglie, aumenta lo spessore dei quesiti proposti.

Io non posso che fermarmi qui.

Resta il fatto che a sant’Andrea, lasciandoci per un attimo prendere dalle sensazioni, veramente avvertiamo una segreta armonia che, irradiatesi dalla magica piramide delle canne dell’organo, alta sul grande vano della Chiesa, coinvolge pilastri , archi cornici

Estate 1998  Andrea Bellieni

· Ripreso con modifiche da Chiesa di S. Andrea in Riva- Treviso. Restauro dell’organo settecentesco: opuscolo programma per i concerti di inaugurazione . aprile /maggio 1984

per gentile segnalazione del M.° Andrea Marcon

 

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